| Lercio - Lo sporco che fa notizia - è
                  un sito specializzato in notizie false, di un umorismo spesso
                  feroce. Ma questa è così credibile che potrebbe essere vera.
                  E alla fine, forse, non è neanche tanto divertente (M.C.) MILANO – Disavventura a lieto fine per Fabio Volo. La sua
                  ultima fatica letteraria ha rischiato infatti di non vedere la
                  luce, essendo l’unica copia contenuta nel notebook del noto
                  scrittore panettiere, che, come molti ricorderanno, ne aveva
                  denunciato la sottrazione disperandosi pubblicamente durante
                  il suo programma su RadioDJ il “Volo del mattino”. Se, da
                  un lato, l’ininterrotta trasmissione per tre giorni di un’ora
                  di pianti in dialetto bresciano ha fatto registrare gli
                  ascolti più alti degli ultimi dieci anni, dall’altro la
                  perdita dell’unica stesura del suo prossimo successo aveva
                  gettato Volo in un profondo stato di prostrazione. Oggi, però, la svolta positiva: l’anonimo ladro ha
                  mandato un’email a Fabio Volo allegandogli le bozze del suo
                  libro. Il manoscritto però, sorprendentemente, era pieno di
                  appunti, cancellature, commenti, insulti, correzioni. “Io
                  o rivisto il tuo mano scritto dal inizio ha la fine. Pensavo
                  che era inpossibbile ma le tue boze fanno più schifo che i
                  libbri. C’è nè voluto di tenpo ma poi ora và più meglio”,
                  recitava il messaggio ricevuto da Fabio Volo. La Mondadori, editrice di best seller come “È una vita
                  che ti aspetto” e “La strada verso casa”, non ha
                  rilasciato dichiarazioni sull’accaduto, limitandosi a
                  ringraziare l’anonimo che ha rimandato le bozze a Volo; ma
                  una fonte interna che preferisce non rivelare la propria
                  identità confida: “Ci aspettavamo che Fabio ci inviasse
                  il manoscritto tra pochi giorni. E questo significava, come al
                  solito, un lavoro immane per capire quelle frasi sgrammaticate
                  e senza alcun senso, riscrivere completamente il libro e
                  convincere Fabio che fosse davvero suo”. “Quest’ultima
                  – continua con rassegnazione la “gola profonda” – è
                  una fase cruciale, dato che le doti recitative di Volo sono
                  tali da rendere pressoché certo che durante la promozione
                  vuoti il sacco”. Complessivamente, nel caso si intenda pubblicare un libro
                  degno di tale nome questo lavoro richiederebbe anni, prosegue
                  la nostra fonte; ma, dato che, alla fine, per Volo si tratta
                  di “mettere insieme qualche boiata retorica,
                  orecchiabile, giovanilistica, finto-esistenzialista e zeppa di
                  citazioni facilone, alla Mondadori ci mettiamo più o meno
                  sette mesi”. Ora, però, i tempi si sono sensibilmente
                  ridotti: “Evidentemente occorreva un editor
                  sufficientemente illetterato, insomma qualcuno che fosse sulla
                  stessa lunghezza d’onda del nostro Fabione. Grazie a questo
                  anonimo benefattore la settimana prossima possiamo già andare
                  in stampa, e crediamo sarà il più grande successo di Fabio
                  Volo”. Che questo sia il vero senso dei ringraziamenti
                  della Mondadori? “Può darsi”, concede la nostra
                  fonte, con la pacata tristezza di chi per mestiere corregge le
                  bozze di libri come “Esco a fare due passi”. “Posso
                  solo dire che, leggendo la mail, il ladro ha le carte in
                  regola per essere il nuovo Fabio Volo”.
                    
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